Alluvione di Firenze

 

L’alluvione del 1966 a Firenze segna un momento triste di perdite umane e culturali, MA non solo questo…

E’ il giorno in cui Elide Benedetti, 66 anni, morì, immobilizzata in via delle Casine.
Ma è anche il giorno in cui il parroco di San Giuseppe vegliò su di lei a lungo, impotente, pregando, senza sosta, finché l’acqua non la ricoprì togliendole il respiro.

È il giorno in cui Luciano Sonnellini, un giovane carcerato, muore annegato dopo essersi lanciato dalla finestra delle Murate. Il corpo venne ritrovato in una cantina in via dei Pepi.
Ma è anche il giorno in cui lui, che non sapeva nuotare, venne sostenuto da molti che lo avvertirono dell’arrivo di un grosso tronco a cui aggrapparsi e lo incoraggiarono a buttarsi proprio in quel momento. E gli diedero così tanto coraggio da farlo scherzare sulla tremenda situazione: prima di buttarsi, infatti, gridò che andava a Montecatini, a fare la cura dell’acqua.

È il giorno in cui l’acqua distrusse negozi, famiglie, oggetti di valore, i guadagni di una vita.
Ma è anche il giorno in cui un legnaiolo d’Oltrarno appiccicò sul bandone del suo laboratorio, un foglio ingiallito con scritto “Chiuso per umido”. Un altro lo seguì affiggendo “Dalla mota al consumatore” e “prezzi sott’acqua”.
Un negoziante di via de’ Servi trovò un pesce d’Arno che nuotava allegramente sugli scaffali; lo mise in un boccione e lo lasciò nella sua vetrina svuotata dal disastro, chiamandolo “Alluvio, il figlio del diluvio”.

È il giorno in cui andarono perduti libri di un valore inestimabile e il deposito della Biblioteca Nazionale venne sommerso.
Ma è anche il giorno in cui in molti si precipitarono laggiù senza pensarci un attimo per cercare di salvare cosa ancora era possibile e sorrisero insieme leggendo il titolo di uno dei primi libri accartocciati recuperati: era un trattato di architettura dedicato a “come preservare le case dall’umidità”.

È il giorno in cui anche il duca d’Aosta si prestò per aiutare Firenze, dimostrando la grandezza di un evento che aveva sconvolto tutti.
Ma è anche il giorno in cui, vista la sua espressione preoccupata, un uomo, in San Frediano gli urlò “San Frediano ’un more nemmeno con l’alluvione! Semmai si spande!”

È il giorno in cui il crocifisso di Cimabue, conservato nella Basilica di Santa Croce, venne perduto all’80% e moltissimi monumenti vennero danneggiati perennemente dai segni dell’inondazione.
Ma è anche il giorno in cui moltissimi giovani da tutto il Mondo arrivarono spontaneamente. Gli angeli del fango. Coloro che dimostrarono che l’unione, la solidarietà, la forza di volontà, possono davvero fare miracoli.

È il giorno dove le lacrime si unirono rumorosamente all’acqua dell’Arno.
Ma è anche il giorno in cui le risate rimbombarono più forte.

È il giorno dove l’acqua distrusse tanto.
Ma è anche il giorno dove il fuoco che ardeva negli animi ricostruì molto di più.

È il giorno in cui Firenze fu tappezzata da targhette commemorative per il livello raggiunto dal fiume.
Ma è anche il giorno in cui sono furono compiuti gesti solidali per i quali non servono targhe a tenerli impressi.

Oggi è giusto ricordare tutto il dolore di questa tragedia, ma, allo stesso tempo, oggi, ricordiamoci anche tutti questi MA!

Pubblicato da chiaracuminatto

Mi chiamo Chiara Cuminatto e sono nata il 03/04/1989. Vivo a Campi Bisenzio a tratti perché viaggio molto e la mia vita imprevedibile non lascia spazio alla monotonia. Mi sono laureata in Lettere Moderne all'Università di Firenze nel 2011 e specializzata in Scienze Linguistiche all'Università di Bologna nell'Ottobre 2013. Ho cambiato diversi lavori a causa delle poche possibilità avute in ambito umanistico e linguistico, ma non smetto di credere nella bellezza delle sfide e nel potere di chi vuole qualcosa. Faccio parte di un gruppo missionario da ormai molti anni e la collaborazione tra le persone, la ricchezza delle diversità e l'aiuto fraterno fanno parte di me come stile di vita radicato a fondo. --------------------------------------------------------------------------------------------------- My name is Chiara Cuminatto and I was born on 04.03.1989. I live in Campi Bisenzio at times because I travel a lot and my unpredictable life leaves no room for monotony. I graduated in Modern Literature at the University of Florence in 2011 and specialized in Linguistic Sciences at the University of Bologna in October 2013. I changed several jobs because of the few possibilities had in the humanities and linguistics, but I do not stop believing in Beauty of the challenges and the power of those who want something. I am part of a missionary group for many years now and collaboration between people, the richness of diversity and the fraternal help are part of me as a lifestyle rooted deeply.

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