Buffone, ricordi la guerra?
Ricordi le urla e il sangue per terra? Le lacrime spinte a colpi di lance graffiarono i cuori e le morbide guance.
Assassini di false speranze di un regno carente di rime e assonanze.
Parole nei gesti che smuovono a corte le sorti di sudditi, tristi e distorte.
Frasi, canzoni, lettere strane che, entrando da adoni e uscendo da ciane, illudono i piani di vite vane.
Ho visto la guerra portare la morte. Ho visto i bugiardi e le gambe corte.
Recarono strida, inganni e paura. Giunsero rapidi dalla radura.
Voci infiltrate in pacchi augurali, veloci e dirette su nuovi pancali, creati su basi di odio e menzogna che donano ali per salire alla gogna.
Sii veritiero pensando alla sorte che ebbe in quei giorni la nostra corte.
Un cuore sincero, obiettivo e leale è il riparo perfetto a un nemico che assale.
Ricorda il passato e il dolore che giace. Non dire bugie e ritrova la pace.