Non mettere le mani in tasca

NON METTERE LE MANI IN TASCA

Ho dimenticato le chiavi di casa questa mattina.
Non me ne sono accorto finché non ne ho avuto bisogno.
Metterle in tasca è un gesto talmente scontato da non farci neanche caso ormai. Però le ho dimenticate.
Nell’agitazione frenetica per capire come rientrare ho incrociato lo sguardo di un bambino seduto a terra e mi sono dovuto fermare. Era piccolo, esile e malnutrito. Aveva fame. Non disse niente ma mi fissò così intensamente da farmelo capire. E in quello sguardo racchiuse la serenità e la gioia di vedermi; la certezza che lo avrei aiutato; la fiducia in me, distratto sconosciuto senza chiavi. Esistono cose che non possiamo scegliere; avvengono fatti ogni giorno che non dipendono da noi; ci troviamo talvolta catapultati in situazioni che non possiamo prevedere o cambiare possiamo però scegliere come approcciarsi ad esse, il modo in cui osservarle, possiamo decidere fino a che punto abbandonarci al loro volere e quando e come prenderne il comando. La malattia, la fame, la sofferenza, sono incalcolabili sfide da affrontare, ma è necessario avere fiducia, sapere di poter vincere, di poter cambiare le cose, consapevoli che il modo in cui tutto questo viene affrontato dipende solo da noi.
Quando un evento così colpisce un bambino ci sentiamo impotenti, ma non lo siamo.
I bambini hanno fiducia in noi, nel mondo, racchiudono in un piccolo abbraccio la purezza di un grazie vero. Sprigionano con uno sguardo la volontà di sentirsi amati. Attendono seduti a terra che tu li aiuti senza mai dubitare che avvenga.
Mi sono avvicinato a quel bambino e l’ho visto sorridere. Nessun timore e tanta speranza.
E ho pensato a me tanti anni prima abbracciato ad una madre che non era la mia, accoccolato sulle gambe di un padre senza nome, affascinato e sorridente in mezzo ad un mondo di paure.
Ero stato bambino anch’io e me ne sono dimenticato. Ho scordato cosa fosse la fiducia negli altri, lo stupore del mondo, la magia di credere in chi non conosco e trovarne bellezza e non diffidenza.
Avere fiducia era un gesto talmente scontato da non farci neanche caso ormai. Ma me lo sono dimenticato e non me ne sono accorto finché non ne ho avuto bisogno.
Sono diventato l’adulto a cui appoggiarsi, l’abbraccio che protegge, la mano che soccorre e non me ne sono accorto. Non mi accorgo più di niente.
Ho dimenticato le chiavi di casa questa mattina e in questo fallimento di abitudine scontata ho riscoperto l’importanza di rallentare. Ho guardato quel bambino con la pancia gonfia e mi sono seduto sul marciapiede col cuore in silenzio e il cervello fermo.
Ho messo da parte i pensieri e mi sono fermato a ascoltare, pronto a lasciarmi guidare da un bambino malato, pronto a lasciarmi guarire.

Insegnami a guardare questo mondo
aiutami a scrutarlo rovistando nel profondo.
Regalami lo sguardo di chi sa cos’è che vale
costruendo un girotondo che racchiuda l’essenziale.
Insegnami a parlare con la gente,
conducimi lontano da un vagare indifferente.
Riportami a gattoni a dare un senso alle parole
sorvolando sulle regole dettate dalle scuole
di pensiero
ma posandosi sul vero
dei messaggi da lanciare
come un abile sparviero
che non teme di sbagliare.
Insegnami a contare impastandomi le mani
ridando ad ogni dito un’intenzione per domani.
Immergimi tra i nomi con la punta delle dita
sfiorando le bellezze che regala questa vita.
Affiancami i numeri in punta di piedi
chiamando per nome le cose che doni
strappandovi il prezzo con ciò che possiedi.
Insegnami a viaggiare con ai piedi lo stupore,
ingenuo ballerino che sa muovere il dolore.
Insegnami a fermarmi ed osservare dove sono
riportami a trovare la dolcezza nel perdono.
Insegnami a proteggerti, maestro coraggioso;
regalami il potere di aiutare un bisognoso.
Insegnami a guarirti, immaturo generale,
condottiero appena nato che ci libera dal male.
Insegnami a guarirmi da quest’odio che mi assale,
dalla mente di un anziano che dimentica di amare!

Chiara Cuminatto

Pubblicato da chiaracuminatto

Mi chiamo Chiara Cuminatto e sono nata il 03/04/1989. Vivo a Campi Bisenzio a tratti perché viaggio molto e la mia vita imprevedibile non lascia spazio alla monotonia. Mi sono laureata in Lettere Moderne all'Università di Firenze nel 2011 e specializzata in Scienze Linguistiche all'Università di Bologna nell'Ottobre 2013. Ho cambiato diversi lavori a causa delle poche possibilità avute in ambito umanistico e linguistico, ma non smetto di credere nella bellezza delle sfide e nel potere di chi vuole qualcosa. Faccio parte di un gruppo missionario da ormai molti anni e la collaborazione tra le persone, la ricchezza delle diversità e l'aiuto fraterno fanno parte di me come stile di vita radicato a fondo. --------------------------------------------------------------------------------------------------- My name is Chiara Cuminatto and I was born on 04.03.1989. I live in Campi Bisenzio at times because I travel a lot and my unpredictable life leaves no room for monotony. I graduated in Modern Literature at the University of Florence in 2011 and specialized in Linguistic Sciences at the University of Bologna in October 2013. I changed several jobs because of the few possibilities had in the humanities and linguistics, but I do not stop believing in Beauty of the challenges and the power of those who want something. I am part of a missionary group for many years now and collaboration between people, the richness of diversity and the fraternal help are part of me as a lifestyle rooted deeply.

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