7 Agosto 1957- Muore Oliver Hardy (Ollio)
Questa è una delle ultime foto che fece insieme al suo collega e amico Stanley Laurel (Stanlio), nel 1956, dopo aver firmato per un nuovo film che non venne mai girato a causa della sua morte.
Ollio, in questo scatto, non assomiglia per niente al personaggio che tutti amiamo: uomo corpulento e per molti anni addirittura obeso, con dei capelli neri, lisci e lucenti, un paio di baffetti e un doppiomento marcato.
Nel 1955 ebbe un forte attacco di cuore e appena si riprese, si sottopose a una dieta ferrea.
Pochi mesi dopo ebbe un ictus che lo portò alla paralisi e al mutismo.
Molto magro e molto debole, riuscì a superare sconforto e barriere proprio grazie a Stanlio che gli stette sempre vicino anche grazie all’arte mimica che li rese famosi.
Morì poco tempo dopo a soli 65 anni.
Stanlio non si presentò al funerale.
Molti presero questa notizia a dimostrazione che nella vita reale i due si ignorassero e fosse solo un rapporto lavorativo, ma non era così: lo stesso Laurel ebbe un attacco di cuore proprio negli stessi giorni, e il medico curante gli impedì di muoversi dal letto.
Stanlio mori il 23 febbraio 1965 a 74 anni facendo una battuta all’infermiera che lo seguiva:
S: « Mi piacerebbe essere in montagna a sciare in questo momento! »
I: « Le piace sciare Signor Laurel? ».
S:« No, lo detesto… ma è sempre meglio che stare qui! » ”
I film della coppia sono stati sottovalutati più volte dalla critica cinematografica, accusati di non possedere un messaggio sociale come i capolavori di Charlie Chaplin.
In realtà interpretano la società statunitense degli anni trenta e offrono una medicina temporanea ma efficace, come le risate spontanee, senza creare sogni e speranze incerte.
Nei loro film di solito non trionfano bene e giustizia, ma vengono rappresentati soprusi verso il più debole, drammi domestici e disoccupazione, attraverso un umorismo puro, senza doppi sensi o costruzioni.
Le personalità di Stanlio & Ollio sono prive di cattiveria: sono due adulti rimasti bambini.
E fanno ridere. Rendendo bambini tutti coloro che li guardano e che si divertono, all’improvviso, riscoprendo qualcosa che spesso nascondiamo.
Spesso scadiamo in una comicità cattiva.
Ridiamo deridendo.
Scherziamo schernendo.
Non è necessario essere così per divertirsi e questi due personaggi ce l’hanno dimostrato a lungo.
Amavano il loro lavoro, le persone di cui parlavano, la loro amicizia.
Hanno fatto ridere segretamente personaggi rigidi, mistici o riflessivi come Mussolini e papa Pio XII.
Hanno fatto tanto. Con poco.
E il trucco forse, come disse anche Stanlio, è proprio l’amore!
« La nostra popolarità è durata tanto tempo… Si sarebbe anche potuto pensare che la gente ci avesse scordato, ma non è stato così. Forse il pubblico amava noi e le nostre comiche perché ci avevamo messo dentro tanto amore »
(Stan Laurel)