21 settembre 1979 New York
Il bassista dei Clash, Paul Simonon, rompe il suo strumento sul palco perche deluso dalla performance di quella sera.
Un gesto e una foto che divennero tanto famosi quanto imitati.
Alcuni lodano il suo gesto per la passione e l’istinto che racchiude.
Altri ritengono inconcepibile la distruzione volontaria di un oggetto così importante per un musicista.
Altri ancora giustificano lui, ma condannano tutti coloro che hanno, successivamente, rotto i loro bassi e le loro chitarre su un palco solo per dare spettacolo.
Come condanneranno Keith Moon, batterista del gruppo Who, che non poté più farne a meno. “Io distruggo una chitarra ad ogni concerto per rispetto del mio pubblico, se non lo facessi resterebbe deluso”.
Brian May diceva che ciò che trasforma un chitarrista in un eroe, in un guitar hero è semplicemente l’emozione che suscita negli altri. E sicuramente, rompere una chitarra, un’emozione di qualche tipo, la provoca.
Jim Morrison avrebbe amato quella chitarra, ma anche il romperla.
Amava l’eccesso più dei gesti e gli oggetti.
Dante Alighieri, se ci fosse stato, avrebbe detto che la passione la conosce solo chi la prova e che, forse, Paul Simonon, l’aveva sia provata sia fatta provare.
Io penso che la vita sia fatta di linee sottili su cui camminare e che non sia facile fare gli equilibristi tra passione, istinto, regole e razionalità.
Ma soprattutto penso che come il rock, al mondo, non ci sia davvero niente. ❣