Desiderio-Etimologie e riflessioni

Desiderio deriva da “de” (particella privativa, senza) e “sidera” (stelle).
Letteralmente: condizione in cui sono assenti le stelle.

Oggi fissiamo le stelle esprimendo i desideri più grandi.

Vincent Van Gogh diceva “per quanto mi riguarda, nulla so con certezza.
Ma la vista delle stelle mi fa sognare”.
E questa sensazione di non conoscere l’astronomia, ma restarne fortemente attratti, accomuna anche molti di noi.
Però non è in questa vista così affascinante che si cela l’etimo di questo termine
Desiderio non è fissare le stelle, irraggiungibili, come fisseremmo qualunque altra cosa bella che non possediamo:
la particella “de” indica allontanamento.

Gli antichi usavano le stelle per orientarsi durante i viaggi e per capire cosa sarebbe successo durante le profezie, ma a volte le nuvole coprivano il cielo o ciò che si aspettava accadesse non si avverava e, per questo, si “desiderava”, si distoglieva cioè lo sguardo, ci si allontanava.
“Desiderare” è quindi smettere di guardare perché non è possibile ottenere quello che siamo soliti ottenere.
Ed è qui che avvertiamo la mancanza di qualcosa.
E questa mancanza ci fa desiderare nuovamente.

Desideriamo di tutto, dagli oggetti più banali alle esperienze più grandi.
Vogliamo qualcosa che c’era e non c’è più, un telefono, una storia, una persona.
E desideriamo qualcosa che non abbiamo mai toccato, ma abbiamo immaginato a lungo, come se lo avessimo visto lì di fronte a noi.
Desideriamo come se quello che non abbiamo ci possa davvero cambiare la vita, come se quelle stelle ci dessero davvero ogni risposta, come se fosse colpa delle nuvole se non sappiamo dove andare.
Ma spesso quello a cui tanto aspiravamo lo otteniamo davvero: una macchina, un lavoro, la ricchezza, il successo, e ci accorgiamo di quanto non ci appaghino quanto credevamo.
Siamo circondati da esempi di persone che hanno ciò che tutti desiderano e che non sono ugualmente felici, soddisfatti, sereni.
Quelle nubi ci sono ancora.

Oscar Wilde diceva: “La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha”.

E i desideri più puri come la pace, l’unità, l’amore, non possono realizzarsi completamente sulla terra, attraverso una realtà puramente materiale.
Ed è proprio perché li desideriamo con la testa bassa, rassegnati e allontanati, senza guardare oltre, aspettando di vedere gli astri senza volgere più gli occhi al cielo che non troviamo risposta.

I desideri nascono da bisogni economici, spirituali, sessuali.

Puntare in alto è ciò che ci spinge a non fermarci e dobbiamo farlo, ma il desiderio che nasce da quel distacco si concretizza nel guardare con occhi nuovi e rendersi conto che le stelle che dobbiamo vedere sono già tutte intorno a noi e quello che ci sembra offuscare la vista è solo ciò che ci spinge a prendere le distanze e a vedere tutto da una prospettiva diversa, dalla posizione giusta, per una visione di insieme.

De-sidera, mancanza di stelle.

È l’assenza di quelle luci che ci accecavano illudendoci di darci tutto.
E in questa assenza possiamo vedere.
Desiderare il bello.
Perché, come direbbe Chesterton, nel mondo non mancano le meraviglie, manca la meraviglia.

Pubblicato da chiaracuminatto

Mi chiamo Chiara Cuminatto e sono nata il 03/04/1989. Vivo a Campi Bisenzio a tratti perché viaggio molto e la mia vita imprevedibile non lascia spazio alla monotonia. Mi sono laureata in Lettere Moderne all'Università di Firenze nel 2011 e specializzata in Scienze Linguistiche all'Università di Bologna nell'Ottobre 2013. Ho cambiato diversi lavori a causa delle poche possibilità avute in ambito umanistico e linguistico, ma non smetto di credere nella bellezza delle sfide e nel potere di chi vuole qualcosa. Faccio parte di un gruppo missionario da ormai molti anni e la collaborazione tra le persone, la ricchezza delle diversità e l'aiuto fraterno fanno parte di me come stile di vita radicato a fondo. --------------------------------------------------------------------------------------------------- My name is Chiara Cuminatto and I was born on 04.03.1989. I live in Campi Bisenzio at times because I travel a lot and my unpredictable life leaves no room for monotony. I graduated in Modern Literature at the University of Florence in 2011 and specialized in Linguistic Sciences at the University of Bologna in October 2013. I changed several jobs because of the few possibilities had in the humanities and linguistics, but I do not stop believing in Beauty of the challenges and the power of those who want something. I am part of a missionary group for many years now and collaboration between people, the richness of diversity and the fraternal help are part of me as a lifestyle rooted deeply.

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